Regione Lazio
Deliberazione Giunta Regionale 12 dicembre 2017, n. 844
Regione Lazio, DGR 12 dicembre 2017, n. 844 - Approvazione Linee guida per la
sperimentazione dell'e-Learning per la formazione specifica dei lavoratori ex
Accordo 21.12.2011, ex art. 37 c. 2 d.lgs. 81/2008 modificato dall'Accordo
7.7.2016
Regione Lazio
Deliberazione Giunta Regionale 12 dicembre 2017, n. 844
Approvazione delle Linee guida per la sperimentazione della metodologia
e-Learning per la formazione specifica dei lavoratori di cui all'Accordo
Stato-Regioni e Province autonome del 21 dicembre 2011, ex art. 37, co. 2, del
d.lgs. n. 81/2008 e s.m.i., come modificato dall'Accordo del 7 luglio 2016, nel
settore della ricerca pubblica.
B.U.R. 27 dicembre 2017, n. 103 - s.o. n. 1
LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA DELLíASSESSORE LAVORO, PARI OPPORTUNIT¿ E PERSONALE
di concerto con
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
e con
líASSESSORE FORMAZIONE, RICERCA, SCUOLA, UNIVERSIT¿ E TURISMO
VISTI:
- líart. 117 della Costituzione;
- lo Statuto della Regione Lazio;
- la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 21 marzo 2013 con la quale il
Presidente Nicola Zingaretti Ë stato nominato Commissario ad acta per la
realizzazione degli obiettivi di risanamento finanziario previsti nel Piano di
Rientro dai disavanzi regionali per la spesa sanitaria;
- il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante (Attuazione dell'articolo
1 della legge 3 agosto 2007. n. 123, in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro), e s.m.i.;
- il decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 (Attuazione delle deleghe in
materia di occupazione e di mercato del lavoro di cui alla legge 14 febbraio
2003, n. 30) e s.m.i., in particolare líart. 2, comma 1, lettera a);
- il decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 convertito, con modificazioni, dalla
legge 9 agosto 2013, n. 98 recante (Disposizioni urgenti per il rilancio
dell'economia) e, in particolare, líart. 32, comma 1, lettere e) e d);
- il decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 ìDefinizione delle norme
generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l'individuazione e
validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi
di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze, a norma
dell'articolo 4, commi 58 e 68, della legge 28 giugno 2012, n. 92.î;
- il decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 218 (Semplificazione delle
attivit‡ degli enti pubblici di ricerca ai sensi dell'articolo 13 della legge 7
agosto 2015, n. 124);
- il decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministro
della Salute del 6 marzo 2013 riguardanti líindividuazione dei requisiti e dei
criteri che definiscono il formatore in materia di salute e sicurezza sul
lavoro, emanato in attuazione dellíart. 6, comma 8, del d.lgs. 81/2008 e s.m.i.;
- la legge regionale 25 febbraio 1992, n. 23 (Ordinamento della formazione
professionale) e s.m.i.;
- la legge regionale 14 agosto 1999, n. 14 (Organizzazione delle funzioni a
livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento
amministrativo) e s.m.i.;
- l'Accordo Stato-Regioni del 26 gennaio 2006 recante disposizioni per
l'individuazione delle capacit‡ e dei requisiti professionali richiesti agli
addetti ed ai responsabili dei servizi di prevenzione e protezione dei
lavoratori;
- líIntesa Stato-Regioni e Province Autonome del 20 marzo 2008 concernente la
gestione del rischio clinico e la sicurezza dei pazienti e delle cure;
- líAccordo Stato-Regioni e Province Autonome del 21 dicembre 2011 per la
formazione dei lavoratori ai sensi dell'articolo 37, comma 2, del decreto
legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.;
- líAccordo Stato-Regioni e Province Autonome del 21 dicembre 2011 sui corsi di
formazione per lo svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti
di prevenzione e protezione dai rischi ai sensi dellíarticolo 34, commi 2 e 3,
del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.;
- l'Accordo Stato - Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano del 22
febbraio 2012, concernente l'individuazione delle attrezzature di lavoro per le
quali Ë richiesta una specifica abilitazione degli operatori, nonchÈ le modalit‡
per il riconoscimento di tale abilitazione, i soggetti formatori, la durata, gli
indirizzi e i requisiti minimi di validit‡ della formazione, in attuazione
dell'art. 73, co. 5, d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.;
- la deliberazione della Giunta regionale 29 novembre 2007, n. 968 ìRevoca
D.G.R. 21/11/2002, n. 1510 e D.G.R. 20/12/2002, n. 1687. Approvazione della
nuova Direttiva ìAccreditamento dei soggetti che erogano attivit‡ di formazione
e di orientamento nella Regione Lazioî e s.m.i.;
- la deliberazione di Giunta regionale del 22 marzo 2010 ìRevoca della
deliberazione della Giunta regionale del 31 luglio 1997, n. 5232. Approvazione
del nuovo standard formativo del corso per Coordinatore per la progettazione e
per l'esecuzione dei lavori di cui all'art. 98, comma 2 del Decreto legislativo
9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.;
- la deliberazione della Giunta regionale 25 luglio 2017, n. 451 ìApprovazione
delle Linee guida per la sperimentazione della metodologia e-Learning di cui
all'Accordo Stato-Regioni e Province autonome del 21 dicembre 2011, ex art. 37,
co. 2, del d.lgs. n. 81/2008 e s.m.i., come modificato dall'Accordo del 7 luglio
2016, concernenti la formazione specifica dei lavoratori.î;
- la deliberazione della Giunta regionale 25 luglio 2017, n. 452 ìRecepimento
Accordo Stato-Regioni 7 luglio 2016 - Approvazione nuovi percorsi formativi per
i responsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione e protezione, ai sensi
dell'art. 32 del d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. Recepimento delle
disposizioni modificative agli Accordi del 21 dicembre 2011 ex art. 34, commi 2
e 3, e 37, comma 2, del d.lgs. n. 81/2008 e s.m.i. del 22 febbraio 2012 ex art.
73, comma 5, del d.lgs. n. 81/2008 e s.m.i. Modifica delle deliberazioni di
Giunta regionale 7 marzo 2007, n. 140, 22 marzo 2010, n. 224, 13 luglio 2012, n.
361, 30 dicembre 2013, n. 512. Revoca deliberazione della Giunta regionale del 7
marzo 2007, n. 140.î;
PREMESSO CHE
- ai sensi dellíart. 37, commi 1 e 3, del d.lgs. 81/2008 e s.m.i., il datore di
lavoro deve assicurare che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente
ed adeguata in materia di salute e sicurezza con particolare riferimento ai
seguenti argomenti:
a) concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della
prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di
vigilanza, controllo, assistenza;
b) rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure
e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di
appartenenza dellíazienda;
c) rischi specifici di cui ai Titoli del d.lgs. 81/2008 e s.m.i. successivi al
I;
- il comma 2, del citato articolo 37, ha rinviato la definizione dei contenuti
minimi, la durata e le modalit‡ di erogazione di tale formazione ad un Accordo
da adottarsi in sede di Conferenza Stato-Regioni e Province autonome. LíAccordo,
adottato il 21 dicembre 2011, ha ricondotto gli elementi di cui alle lettere a),
b) e c) allíinterno delle due macrocategorie:
1. Formazione Generale di cui alla lettera a), di durata minima non inferiore a
4 ore per tutti i settori;
2. Formazione Specifica di cui alle lettere b) e c), di durata minima di 4, 8 o
12 ore, in base alla classe di rischio del settore di appartenenza;
- con líulteriore Accordo del 7 luglio 2016, sono state apportate delle
modifiche allíAccordo del 2011, in particolare, sulla metodologia formativa
e-Learning definendo con líAllegato II allíAccordo nuovi requisiti e specifiche
tecniche per líerogazione della formazione con tale modalit‡;
- la predetta metodologia puÚ essere erogata soltanto da determinati soggetti,
in possesso di determinati requisiti, in conformit‡ alle disposizioni del
richiamato Allegato II, soltanto per alcune fattispecie formative:
- la formazione generale per i lavoratori;
- la formazione dei dirigenti;
- i corsi di aggiornamento;
- la formazione dei preposti di cui al punto 10 dellíAccordo 2011, con
riferimento ai punti da 1 a 5;
- progetti formativi sperimentali, eventualmente individuati da Regioni e
Province autonome nei loro atti di recepimento dellíAccordo, che prevedano
l'utilizzo delle modalit‡ di apprendimento e-Learning anche per la formazione
specifica dei lavoratori e dei preposti;
RILEVATO CHE
con la ridefinizione dei requisiti e delle specifiche tecniche per lo
svolgimento della formazione in modalit‡ e-Learning, líAccordo del 7 luglio
intende favorire, ove possibile, metodologie di apprendimento innovative, come
líe-Learning e il ricorso a linguaggi multimediali, che garantiscano l'impiego
di strumenti informatici quali canali di divulgazione dei contenuti formativi,
permettendo una migliore conciliazione tra esigenze professionali e esigenze di
vita personale dei discenti e dei docenti;
ATTESO CHE
in continuit‡ con la sperimentazione nel settore sanitario di cui alla D.G.R. n.
451/2017, la Regione Lazio intende ampliare il campo di sperimentazione della
modalit‡ E-learning settore della ricerca (pubblica) che offre significativi
elementi di interesse circa la validit‡ di tale metodologia formativa per la
diffusione della cultura della sicurezza;
CONSIDERATO CHE
- il settore della ricerca pubblica, disciplinato dal decreto legislativo 25
novembre 2016, n. 218, si articola in 20 enti che a loro volta si caratterizzano
con consistenti contingenti di personale ai quali si aggiungono i cosiddetti
ìequiparatiî (assegnisti, borsisti, tesisti, ecc.), dislocati in una pluralit‡
di sedi dello stesso ente anche presso altri territori regionali;
- i processi lavorativi tipici del settore, per loro natura sperimentali quindi
difficilmente standardizzabili, sono presidiati da personale caratterizzato da
uníelevata competenza professionale specifica e un diffuso uso di tecnologie
informatiche e telematiche avanzate;
- il settore della ricerca Ë contemporaneamente consumatore e produttore di
conoscenza. In esso rivestono un ruolo strategico i cosiddetti processi di
ìcrescita endogenaî basati sulla gestione delle conoscenze interne, sulla loro
circolazione e capitalizzazione. La formazione specifica in modalit‡ e-learning
puÚ favorire il coinvolgimento degli stessi ricercatori nella costruzione di
materiali didattici che in molti casi richiedono una elevata competenza
professionale da mettere a fattor comune tra istituti di ricerca sui rischi
specifici comuni;
- le comunit‡ di pratiche tipiche del settore, oltre alla condivisione delle
conoscenze scientifiche puÚ favorire, tramite gli strumenti volti a stimolare
líinterattivit‡, lo scambio e líintegrazione tra la competenza
tecnico-scientifica specifica e il punto di vista di chi opera per migliorare le
condizioni di sicurezza del lavoro puÚ favorire un processo di crescita comune e
aumentare la cultura della sicurezza;
CONSIDERATO, INOLTRE, CHE
líattivit‡ di ricerca esige occasioni di stage o collaborazioni scientifiche
presso e con altri centri di ricerca, sia nazionali che esteri, con personale
che svolge il proprio lavoro anche fuori sede o presso sedi dello stesso ente di
ricerca collocate in altri territori regionali. Líuso della metodologia
e-learning permette di raggiungere rapidamente la platea dei destinatari, sia
lavoratori che figure con permanenza breve (assegnisti, borsisti, tesisti, ecc.)
e di interferire in modo meno invasivo nella programmazione del lavoro di
ricerca consentendo ai discenti di scegliere i momenti da dedicare alla
formazione in funzione della loro disponibilit‡.
ATTESO, INOLTRE, CHE
la Regione Lazio garantisce il ìmutuo riconoscimentoî della formazione specifica
erogata nellíambito di ulteriori progetti sperimentali in e-learning approvati
da altre regioni o province autonome purchÈ documentati attraverso la presenza
negli attestati dellíavvenuta formazione dei seguenti riferimenti:
a) estremi dellíatto amministrativo nel quale si enunciano i criteri per
líaccettazione dei progetti formativi sperimentali;
b) protocollo regionale di approvazione del progetto formativo in e-learning
specifico.
RITENUTO PERTANTO NECESSARIO
procedere allíapprovazione delle Linee guida per la sperimentazione della
metodologia e-Learning per la formazione specifica dei lavoratori di cui
allíAccordo Stato-Regioni e Province autonome del 21 dicembre 2011, ex art. 37,
co. 2, del d.lgs. n. 81/2008 e s.m.i., come modificato dallíAccordo del 7 luglio
2016, nel settore della ricerca pubblica, Allegato A, che forma parte integrante
e sostanziale del presente atto;
Esperita la concertazione istituzionale in forma scritta in data 6 dicembre
2017.
La presente deliberazione non comporta oneri a carico del bilancio regionale
DELIBERA
Di approvare le Linee guida per la sperimentazione della metodologia e-Learning
per la formazione specifica dei lavoratori di cui allíAccordo Stato-Regioni e
Province autonome del 21 dicembre 2011, ex art. 37, co. 2, del d.lgs. n. 81/2008
e s.m.i., come modificato dallíAccordo del 7 luglio 2016, nel settore della
ricerca pubblica, Allegato A, che forma parte integrante e sostanziale del
presente atto;
La presente deliberazione non comporta oneri a carico del bilancio regionale.
La presente deliberazione sar‡ pubblicata sul B.U.R.L. e sul sito istituzionale
www.regione.lazio.it
Linee guida per la sperimentazione della metodologia e-Learning di cui
allíAccordo Stato-Regioni e Province autonome del 21 dicembre 2011, ex art. 37,
co. 2, del d.lgs. n. 81/2008 e s.m.i., come modificato dallíAccordo del 7 luglio
2016, concernenti la formazione specifica dei lavoratori negli enti pubblici di
ricerca.
Premessa
In continuit‡ con la sperimentazione nel settore sanitario di cui alla
deliberazione di Giunta regionale del 25 luglio 2017, n. 451, la Regione Lazio
intende ampliare il campo di sperimentazione della modalit‡ E-learning settore
della ricerca (pubblica) che offre significativi elementi di interesse circa la
validit‡ di tale metodologia formativa per la diffusione della cultura della
sicurezza.
Il settore della ricerca pubblica, disciplinato dal decreto legislativo 25
novembre 2016, n. 218, si articola in 20 enti che a loro volta si caratterizzano
con consistenti contingenti di personale ai quali si aggiungono i cosiddetti
ìequiparatiî (assegnisti, borsisti, tesisti, ecc.), dislocati in una pluralit‡
di sedi dello stesso ente anche presso altri territori regionali.
Una specificit‡ dellíattivit‡ di ricerca consiste essenzialmente nel fatto che,
indipendentemente dall'ambito disciplinare di afferenza, i processi lavorativi
sono per loro natura sperimentali e, quindi, spesso, difficilmente
standardizzabili ma presidiata da personale caratterizzato da uníelevata
competenza professionale specifica e un diffuso uso di tecnologie informatiche e
telematiche avanzate.
Inoltre, il settore della ricerca Ë contemporaneamente consumatore e produttore
di conoscenza. In esso rivestono un ruolo strategico i cosiddetti processi di
ìcrescita endogenaî basati sulla gestione delle conoscenze interne, sulla loro
circolazione e capitalizzazione. La formazione specifica in modalit‡ e-learning
puÚ favorire il coinvolgimento degli stessi ricercatori nella costruzione di
materiali didattici che in molti casi richiedono una elevata competenza
professionale da mettere a fattor comune tra istituti di ricerca sui rischi
specifici comuni.
Le comunit‡ di pratiche tipiche del settore, oltre alla condivisione delle
conoscenze scientifiche puÚ favorire, tramite gli strumenti volti a stimolare
líinterattivit‡, lo scambio e líintegrazione tra la competenza
tecnico-scientifica specifica e il punto di vista di chi opera per migliorare le
condizioni di sicurezza del lavoro puÚ favorire un processo di crescita comune e
aumentare la cultura della sicurezza.
Da ultimo, ma non per importanza, líattivit‡ di ricerca esige occasioni di stage
o collaborazioni scientifiche presso e con altri centri di ricerca, sia
nazionali che esteri, con personale che svolge il proprio lavoro anche fuori
sede o presso sedi dello stesso ente di ricerca collocate in altri territori
regionali. Líuso della metodologia e-learning permette di raggiungere
rapidamente la platea dei destinatari, sia lavoratori che figure con permanenza
breve (assegnisti, borsisti, tesisti, ecc.) e di interferire in modo meno
invasivo nella programmazione del lavoro di ricerca consentendo ai discenti di
scegliere i momenti da dedicare alla formazione in funzione della loro
disponibilit‡.
Art. 1 - Finalit‡
1. Con il presente provvedimento la Regione Lazio definisce le condizioni e i
requisiti per realizzare una ulteriore sperimentazione della metodologia
e-learning per líerogazione della formazione specifica dei lavoratori e dei
preposti, progettata in conformit‡ ai requisiti e alle specifiche tecniche di
cui allíAllegato II allíAccordo del 7 luglio 2016.
2. La disciplina prevista nel presente atto Ë riferita specificatamente alla
suddetta sperimentazione, fermo restando che la formazione dei lavoratori Ë in
capo al datore di lavoro, che la organizza conformemente a quanto disposto
dallíAccordo del 21 dicembre 2011.
3. Per quanto non espressamente riportato nel presente provvedimento si rinvia
agli Accordi 21 dicembre 2011 e 7 luglio 2016.
Art. 2 - Ambito di applicazione della sperimentazione
1. La Regione intende ampliare i settori di sperimentazione della metodologia
didattica e-learning per líerogazione della formazione specifica di cui allíart.
4, progettata in conformit‡ alle disposizioni del presente provvedimento nonchÈ
ai requisiti e alle specifiche tecniche di cui allíAllegato II allíAccordo,
nelle strutture operanti nel settore della ricerca pubblica e presenti con
almeno una sede operativa nel territorio regionale, come definite allíart. 3.
2. In base alla classificazione dei settori di cui allíAllegato 2 dellíAccordo
21 dicembre 2011 il settore della ricerca si colloca nella classe di ìrischio
medioî con alcune tipologie di esposizione nella classe di rischio ìAltoî (per
le attivit‡ svolte in laboratori chimici, biologici, tecnologici, ecc.) con un
obbligo formativo minimo, rispettivamente, di 8 e di 12 ore di formazione
specifica.
Art. 3 - Soggetti ammessi alla sperimentazione
1. Sono ammessi alla sperimentazione gli enti pubblici di ricerca, a rilevanza
nazionale, con il compito di svolgere attivit‡ di ricerca scientifica nei
principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni in
ambito tecnico-scientifico.
2. Sono enti pubblici di ricerca gli enti di cui allíart. 1 del decreto
legislativo 25 novembre 2016, n. 218:
a) Area di Ricerca Scientifica e Tecnologica di Trieste - Area Science Park
b) Agenzia Spaziale Italiana - ASI
c) Consiglio Nazionale delle Ricerche - CNR
d) Istituto Italiano di Studi Germanici
e) Istituto Nazionale di Astrofisica - INAF
f) Istituto Nazionale di Alta Matematica "Francesco Severi" - INDAM
g) Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - INFN
h) Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - INGV
i) Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS
l) Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica - INRIM
m) Museo Storico della Fisica e Centro Studi e Ricerche "Enrico Fermi"
n) Stazione Zoologica "Anton Dohrn"
o) Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e
di Formazione - INVALSI
p) Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa -
INDIRE
q) Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria -
CREA
r) Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l'Energia e lo Sviluppo
Sostenibile - ENEA
s) Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori -
ISFOL (a decorrere dal 18 dicembre 2016 denominato Istituto nazionale per
l'analisi delle politiche pubbliche - INAPP)
t) Istituto Nazionale di Statistica - ISTAT
u) Istituto Superiore di Sanit‡ - ISS
v) Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - ISPRA, ferme
restando le disposizioni di cui alla legge 28 giugno 2016 n. 132.
Art. 4 - Articolazione e contenuti della formazione
1. Il percorso formativo dei lavoratori si articola in due moduli distinti in
Formazione Generale e Formazione Specifica:
- Formazione Generale, concernente i concetti basilari di rischio, danni,
prevenzione e protezione, líorganizzazione del sistema prevenzione, i diritti e
i doveri dei vari soggetti aziendali, gli organi di vigilanza, controllo e
assistenza;
- Formazione Specifica, definita in funzione dei rischi riferiti alle mansioni e
ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e
protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell'azienda,
integrata da una formazione sufficiente ed adeguata in relazione ai rischi
specifici di cui ai Titoli del d.lgs. 81/2008 e s.m.i. successivi al I.
2. La durata minima della Formazione Specifica si articola in base alla classe
di rischio dei settori di cui allíAllegato 2 dellíAccordo 2011 (Individuazione
macrocategorie di rischio e corrispondenze ATECO 2002-2007):
Formazione Specifica
Settore di rischio
Formazione specifica
Basso
8
Medio
8
Alto
12
3. Ai sensi dellíart. 4 dellíAccordo 2011, i contenuti della Formazione
Specifica riguardano i seguenti argomenti:
- Rischi infortuni,
- Meccanici generali,
- Elettrici generali,
- Macchine,
- Attrezzature,
- Cadute dall'alto,
- Rischi da esplosione,
- Rischi chimici,
- Nebbie - Oli - Fumi - Vapori - Polveri,
- Etichettatura,
- Rischi cancerogeni,
- Rischi biologici,
- Rischi fisici,
- Rumore,
- Vibrazione,
- Radiazioni,
- Microclima e illuminazione,
- Videoterminali,
- DPI Organizzazione del lavoro,
- Ambienti di lavoro,
- Stress lavoro-correlato,
- Movimentazione manuale carichi,
- Movimentazione merci (apparecchi di sollevamento, mezzi trasporto),
- Segnaletica,
- Emergenze,
- Le procedure di sicurezza con riferimento al profilo di rischio specifico,
- Procedure esodo e incendi,
- Procedure organizzative per il primo soccorso,
- Incidenti e infortuni mancati,
- Altri Rischi.
4. La trattazione dei rischi va declinata secondo la loro effettiva presenza nel
settore di appartenenza dellíazienda e delle specificit‡ del rischio.
5. I contenuti e la durata sono subordinati allíesito della valutazione dei
rischi effettuato dal datore di lavoro, fatta salva la contrattazione collettiva
e le procedure concordate a livello settoriale e/o aziendale e vanno pertanto
intesi come minimi. Il percorso formativo e i relativi argomenti possono essere
ampliati in base alla natura e allíentit‡ dei rischi effettivamente presenti in
azienda, aumentando, di conseguenza, il numero di ore di formazione necessario.
6. Al fine di una migliore efficacia dellíazione formativa, deve essere
garantita la maggiore omogeneit‡ possibile tra i partecipanti ad ogni singolo
corso, con particolare riferimento al settore di appartenenza.
Art. 5 - Soggetti formatori della sperimentazione e caratteristiche di tipo
organizzativo
1. Ai fini della sperimentazione, nel rispetto delle disposizioni dellíAllegato
II allíAccordo 2016, gli enti pubblici di ricerca di cui allíart. 3 si avvalgono
dei soggetti formatori di seguito elencati:
a) le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, anche mediante le
proprie strutture tecniche operanti nel settore della prevenzione (Aziende
Sanitarie Locali, etc.) e della formazione professionale di diretta emanazione
regionale o provinciale;
b) gli Enti di formazione accreditati in conformit‡ alla Direttiva in materia di
accreditamento della Regione Lazio, adottata con D.G.R. 968 del 29 novembre 2007
e s.m.i.;
c) le Universit‡;
d) le scuole di dottorato aventi ad oggetto le tematiche del lavoro e della
formazione;
e) le istituzioni scolastiche nei confronti del personale scolastico dei propri
studenti;
f) l'INAIL;
g) il Corpo nazionale dei vigili del fuoco o i corpi provinciali dei vigili del
fuoco per le Province autonome di Trento e Bolzano;
h) l'amministrazione della Difesa;
i) le amministrazioni statali e pubbliche di seguito elencate, limitatamente al
personale della pubblica amministrazione sia esso allocato a livello centrale
che dislocato a livello periferico:
- Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
- Ministero della salute;
- Ministero dello sviluppo economico;
- Ministero dell'interno: Dipartimento per gli affari intern i e territoriali e
Dipartimento della pubblica sicurezza;
- Formez;
- SNA (Scuola Nazionale dell'Amministrazione);
l) le associazioni sindacali dei datori di lavoro o dei lavoratori
comparativamente pi? rappresentative sul piano nazionale e gli organismi
paritetici quali definiti all'art. 2, comma 1, lettera ee), del d.lgs. n.
81/2008 e s.m.i. per lo svolgimento delle funzioni di cui all'art. 51 del d.lgs.
n. 81/2008, limitatamente allo specifico settore di riferimento;
m) i fondi interprofessionali di settore nel caso in cui, da statuto, si
configurino come erogatori diretti di formazione;
n) gli ordini e i collegi professionali.
1. Le associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori e gli
organismi paritetici di cui alla lettera l) possono effettuare le attivit‡
formative e di aggiornamento direttamente o avvalendosi di strutture formative
di loro diretta ed esclusiva emanazione. Queste ultime strutture devono essere
accreditate in conformit‡ alla Direttiva in materia di accreditamento della
Regione Lazio, adottata con D.G.R. 968 del 29 novembre 2007 e s.m.i.
3. Le associazioni sindacali dei datori di lavoro o dei lavoratori e gli
organismi paritetici di cui alla lettera l) devono soddisfare la
rappresentativit‡, in termini comparativi sul piano nazionale, delle
associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei prestatori di lavoro che la
costituiscono, individuata attraverso una valutazione complessiva dei seguenti
criteri:
- consistenza numerica degli associati delle singole OO.SS.;
- ampiezza e diffusione delle strutture organizzative;
- partecipazione alla formazione e stipulazione dei contratti nazionali
collettivi di lavoro (con esclusione dei casi di sottoscrizione per mera
adesione);
- partecipazione alla trattazione delle controversie di lavoro.
4. I soggetti di cui al comma 1 devono:
a. essere dotati di ambienti e struttura organizzativa idonei alla gestione dei
processi formativi in modalit‡ e-learning, della piattaforma tecnologica e del
monitoraggio continuo del processo (LMS);
b. garantire la disponibilit‡ di adeguati profili di competenze per la gestione
didattica e tecnica della formazione e-learning i cui requisiti sono definiti
allíart. 7, quali:
- responsabile/coordinatore scientifico del corso;
- mentor/tutor di contenuto;
- tutor di processo;
- personale tecnico per la gestione e manutenzione della piattaforma
(sviluppatore della piattaforma);
c. garantire la disponibilit‡ di un'interfaccia di comunicazione con l'utente in
modo da assicurare in modo continuo assistenza, interazione, usabilit‡ e
accessibilit‡ (help tecnico e didattico).
5. Per erogare la formazione di cui allíart. 4 in modalit‡ e-Learning, i
soggetti di cui al comma 1 devono:
a. essere dotati di ambienti e struttura organizzativa idonei alla gestione dei
processi formativi in modalit‡ e-learning, della piattaforma tecnologica e del
monitoraggio continuo del processo (LMS) di cui allíart. 6;
b. garantire la disponibilit‡ di adeguati profili di competenze per la gestione
didattica e tecnica della formazione e-Learning i cui requisiti sono definiti
allíart. 7.
c. garantire la disponibilit‡ di un'interfaccia di comunicazione con l'utente in
modo da assicurare in modo continuo assistenza, interazione, usabilit‡ e
accessibilit‡ (help desk tecnico e didattico).
Art. 6 - Requisiti e specifiche di carattere tecnico della piattaforma
1. Ai fini della sperimentazione, i soggetti formatori di cui allíart. 5
garantiscono la disponibilit‡ di un sistema di gestione della formazione
e-learning (LMS) in grado di monitorare e di certificare:
- lo svolgimento ed il completamento delle attivit‡ didattiche di ciascun
utente;
- la partecipazione attiva del discente;
- la tracciabilit‡ di ogni attivit‡ svolta durante il collegamento al sistema e
la durata;
- la tracciabilit‡ dell'utilizzo anche delle singole unit‡ didattiche
strutturate in Learning Objects (LO);
- la regolarit‡ e la progressivit‡ di utilizzo del sistema da parte dell'utente;
- le modalit‡ e il superamento delle valutazioni di apprendimento intermedie
realizzabili anche in modalit‡ e-learning.
2. Ogni corso o modulo Ë realizzato in conformit‡ allo standard internazionale
SCORM (Shareable Content Object Reference Model) ("Modello di riferimento per
gli oggetti di contenuto condivisibile") o eventuale sistema equivalente, al
fine di garantire il tracciamento della fruizione degli oggetti didattici
(Learning Objects) nella piattaforma LMS utilizzata.
Art. 7 - Profili professionali per la gestione didattica e tecnica
1. Ai fini della sperimentazione, i soggetti formatori di cui allíart. 5
garantiscono la presenza di profili professionali in grado di presidiare le
seguenti aree di attivit‡:
- Responsabile/coordinatore scientifico del corso: profilo professionale che
cura l'articolazione del corso e la strutturazione dei contenuti garantendo la
coerenza e l'efficacia didattica del percorso formativo. Esperto con esperienza
almeno triennale in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro in
possesso dei requisiti richiesti per formatori/docenti dal decreto
interministeriale del 6 marzo 2013 (Criteri di qualificazione della figura del
formatore per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro).
- Mentor/tutor di contenuto: figura professionale di esperto dei contenuti, in
possesso dei requisiti previsti per i formatori/docenti dal decreto
interministeriale del 6 marzo 2013 che assicura e presidia il supporto
scientifico di assistenza ai discenti per l'apprendimento dei contenuti,
fornendo chiarimenti ed approfondimenti ed integrazioni in un arco di tempo
adeguato alla efficacia didattica e alle modalit‡ di erogazione scelte nel
progetto formativo.
- Tutor di processo: figura professionale che assicura il supporto ai
partecipanti mediante la gestione delle attivit‡ relative alla piattaforma, alle
dinamiche di interazione e di interfaccia con i discenti facilitando l'accesso
ai diversi ambienti didattici e ai contenuti, la dinamica di apprendimento,
monitorando e valutando l'efficacia delle soluzioni adottate per la fruizione
dei contenuti.
- Sviluppatore della piattaforma: profilo professionale che ha il compito di
sviluppare il progetto formativo nell'ambito della piattaforma utilizzata,
organizzando gli elementi tecnici e metodologici garantendo le attivit‡ di
gestione tecnica della piattaforma (LMS).
Art. 8 - Metodologia formativa
1. Ai fini della sperimentazione, i corsi sono strutturati in modo da garantire
il richiamo a precise procedure interne di organizzazione del lavoro, la cui
conoscenza Ë esigibile per il superamento delle verifiche di apprendimento a
garanzia di una reale acquisizione delle disposizioni aziendali, da parte dei
lavoratori e dei soggetti ìequiparabiliî, per operare in sicurezza in
determinate aree di rischio e/o per l'utilizzo di determinati presidi
medici/attrezzature di lavoro.
2. Il percorso formativo Ë articolato in modalit‡ blended, prevedendo momenti
formativi attraverso la piattaforma e-Learning, integrati da momenti formativi
in aula o sul posto di lavoro in modo da modificare pi? efficacemente i
comportamenti dei lavoratori a tutela della propria salute e sicurezza e dei
soggetti terzi.
3. Dal punto di vista tecnico, i corsi sono progettati con le seguenti
caratteristiche:
a) articolati in moduli fruibili in ordine sequenziale;
b) strutturati in modo tale che l'accesso al modulo successivo sia vincolato al
superamento della verifica di apprendimento del modulo precedente;
c) dotati di verifiche di valutazione ed autovalutazione distribuite lungo tutto
il percorso;
d) strutturati con verifica di apprendimento finale effettuata in presenza;
e) ripetuti completamente dall'utente in caso di mancato superamento della
verifica finale di apprendimento;
f) strutturati in modo da permettere la fruibilit‡ anche a coloro che non hanno
familiarit‡ con líuso del computer e buona conoscenza della lingua utilizzata;
g) strutturati con metodologie didattiche differenti (es. immagini, testi brevi,
animazioni, quiz, ecc.) che favoriscono líapprendimento e la memoria a lungo
termine;
h) articolati in modo da garantire massima flessibilit‡ per il lavoratore che
puÚ completare il proprio percorso formativo compatibilmente con la propria
attivit‡ e con i propri tempi di apprendimento.
Art. 9 - Documentazione dei corsi
4. Ai fini della sperimentazione, per ogni corso di formazione in modalit‡
e-learning, il soggetto formatore redige un documento progettuale in cui vengono
riportati i seguenti elementi:
a) il programma completo del corso, nella sua articolazione didattica (moduli
didattici, unit‡ didattiche, Learning Objects) e cronopedagogica;
b) le modalit‡ di erogazione (asincrona, sincrona, mista, on line, off line) e
gli strumenti utilizzati (forum, chat, classi virtuali, posta elettronica,
webinar, videolezioni, etc);
c) i nomi del responsabile/coordinatore scientifico del corso, del mentor/tutor
di contenuto, del tutor di processo, dello sviluppatore della piattaforma;
d) i nomi dei relatori/docenti che hanno contribuito alla redazione dei
contenuti di ciascuna unit‡ didattica, ciascuno in possesso dei requisiti
previsti dal decreto interministeriale del 6 marzo 2013;
e) la scheda tecnica che descrive la caratteristica della piattaforma
utilizzata, le risorse/specifiche tecniche di utente necessarie per la
fruibilit‡ del corso, le modalit‡ di trasferimento dei contenuti, i criteri di
accessibilit‡ e usabilit‡;
f) le modalit‡ di iscrizione e di profilazione e le credenziali di accesso degli
utenti, garantendo gli aspetti relativi al trattamento dei dati personali ai
sensi della normativa vigente;
g) le eventuali competenze e titoli di ingresso degli utenti al percorso
formativo;
h) le modalit‡ di tracciamento delle attivit‡ dell'intero percorso formativo;
i) il tempo di disponibilit‡ minima e massima di fruizione del percorso
formativo e i tempi di fruizione dei contenuti (unit‡ didattiche);
j) le modalit‡ di verifica dell'apprendimento sia intermedie che finale.
1. La scheda progettuale, riportante i dati di cui sopra, dovr‡ essere resa
disponibile al discente che, all'atto dell'iscrizione, dovr‡ dichiarare la presa
visione e accettazione.
2. Le attestazioni di frequenza e superamento delle verifiche finali (a
completamento della fruizione del corso) devono essere consegnate o trasmesse,
anche su supporti informatici, personalmente ai discenti. L'organismo di
erogazione dovr‡ tenere traccia delle registrazioni delle avvenute consegne
degli attestati.
3. Il soggetto erogatore, infine, su eventuale richiesta degli organi di
vigilanza competenti, dovr‡ rendere disponibili le credenziali di accesso al
corso.
Art. 10 - Monitoraggio
La Regione monitora con appositi strumenti líandamento della sperimentazione.
Art. 11 - Durata della sperimentazione
La sperimentazione oggetto del presente provvedimento ha durata di 36 mesi. La
Regione si riserva di valutare, sulla base degli esiti dellíattivit‡ di
monitoraggio, eventuali proroghe della sperimentazione.
Art. 12 - Mutuo riconoscimento della formazione erogata modalit‡ e-Learning
1. La Regione Lazio garantisce il ìmutuo riconoscimentoî della formazione
specifica erogata nellíambito di ulteriori progetti sperimentali in e-learning
approvati da altre regioni o province autonome purchÈ documentati attraverso la
presenza negli attestati dellíavvenuta formazione dei seguenti riferimenti:
a) estremi dellíatto amministrativo nel quale si enunciano i criteri per
líaccettazione dei progetti formativi sperimentali;
b) protocollo regionale di approvazione del progetto formativo in e-learning
specifico.
Art. 13 - Disposizioni finali
1. Con provvedimento del Direttore regionale competente in materia di lavoro, di
concerto con il direttore regionale competente in materia di salute, sono
definite le modalit‡ e i termini per la presentazione dei progetti sperimentali
nel settore della ricerca pubblica oggetto del presente atto.
2. I progetti pervenuti nei termini e secondo le modalit‡ di cui al comma 1 sono
sottoposti alla valutazione di una apposita commissione istituita con
provvedimento del Direttore competente in materia lavoro di concerto con il
direttore regionale competente in materia di salute. La Commissione puÚ essere
integrata da esperti in materia di informatica e piattaforme digitali.
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